Essendo libero di muovermi in tutto l’ orbe terracqueo con l’ esclusione di una città italiana su cui pende la “damnatio” del Grande Inquisitore, con l’ Apprensiva abbiamo deciso di evadere andandocene a Parigi per Sant’ Ambrogio.

Il mondo si divide in due: quelli che amano Parigi e quelli che preferiscono Londra, noi due preferiamo Parigi: perché più affine linguisticamente, perché è più europea, perché lì c’è uno stato che funzione anche con cittadini latini, perché se pure è vero che i migliori ristoranti sono a Londra (questione di soldi, lì ci sono ancora un sacco di finanzieri ricchi in grado di strapagare cene stellate), a Parigi c’ è una “gourmandise” diffusa che gli inglesi non raggiungeranno fra mille anni. Mi rendo conto che Londra é più “moderna” e di tendenza ( infatti la Tennica preferisce Londra o al limite Berlino) ma tant’è ognuno ha i suoi “luoghi di conforto” e noi ci torniamo volentieri.

Approfittiamo di uno “studiò” messo cortesemente a disposizione da un ex stagista ( a proposito stage é una parola francese, va rispettata e non si legge “steig”) a cui l’ Apprensiva ha insegnato qualche cosa, facendosi lei le fotocopie…. Per visitare una città non c’é niente di meglio che avere una piccola casa a disposizione: i ritmi delle uscite sono più ragionevoli e non si è costretti a mangiare fuori anche quando si è infreddoliti e stremati.

Il programma è poco culturale:

  • massimo due musei fra cui sicuramente Musée Carnavalet, Histoire de Paris ingiustamente surclassato dai più blasonati concorrenti
  • cenare in posti strani, con una puntata da “ Aux Lyonnais” dove l’ altra volta non siamo riusciti ad andare per mancata prenotazione.
  • fare shopping, cercando regali di Natale non arrivati in container dalla Cina
  • cercare spezie e attrezzi di cucina che non userò ma resteranno un caro ricordo
  • prendercela comoda ,passeggiando per la città vestiti come Totò e Peppino, vista la temperatura.

Au revoir……..

PS in previsione scaramantica di future indigenze e per fastidio rispetto ai panini “plasticosi” dei treni, tre panini per il viaggio:

Focaccia, prosciutto crudo, formaggio latteria e lattuga

Panino francese, mortazza, crema di pomodori,lattuga,  senape di digione

Panino francese, speck, gorgonzola di capra, coste di sedano