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Ormai è quasi una tradizione andare con la Tennica e il Paziente alla festa annuale dello speck in questo paesino delle Alpi friulane. Speravamo in un po’ di refrigerio e l’abbiamo parzialmente trovato guarda si può stare al sole senza impazzire… ma non troppo.
La valle è ampia, l’abitato è caratteristico senza quella patina di perfezione che rende artificiosi i paesi svizzeri e su tutto domina il meraviglioso fabbricato della Wolf : prosciutti, speck e affini!
Turisti ce n’erano, ma in misura non eccessiva e siamo riusciti a mangiare prosciutto speck e gnocchi seduti all’ombra senza troppo affollamento. Devo dire che lo speck di Sauris con la sua dolcezza e la sua affumicatura lieve mi ha definitivamente conquistato.
Dopo pranzo, incuranti della temperatura e della digestione, abbiamo fatto una scarpinata nei boschi verso Sauris di sopra, guidati da A. figlio settenne di amici della Tennica, una specie di pinocchietto iperattivo che a preso sotto la sua protezione l’Apprensiva guidandola verso la meta. Ritorno nella calura di Udine e pausa in casa del Paziente, linda e ordinata perché non risente ancora dell’influsso entropico della Tennica. Serata allegra con la famiglia allargata in Agriturismo, dove ho potuto constatare che in Friuli come nelle Langhe è praticamente impossibile mangiar male.
Al mattino purtroppo il Paziente accusava qualche disturbo di stomaco e la Tennica un calo di pressione, ma non volendo rinunciare al loro ruolo di tour operator, ci hanno portato a Caporetto, località che volevo visitare per concretizzare alcune mie recenti letture. Il posto è intrigante e il piccolo museo ben organizzato, ma il morbo infuriava: il Paziente resisteva validamente e la Tennica si chiudeva nella sua scontrosità da malata. Al ritorno una provvidenziale fermata con bagno sul Natisone ( il secondo fiume più pulito d’Italia) faceva rinascere la Tennica e peggiorare il Paziente. Tornati a casa la Tennica era dilaniata fra il desiderio di restare a fare l’infermiera e la necessità di tornare a Milano per il lavoro. Partenza in tardo pomeriggio con il Paziente che sonnecchiava migliorato e la Tennica piena di sensi di colpa. Il giorno successivo il morbo ( una virus o qualche alimento contaminato) colpiva anche la Tennica … Devo dire che martedì sera, mangiando una splendida peperonata fredda noi vecchietti ci sentivamo un po’ colpevoli…
Peperonata
Ingredienti: 2 peperoni, 2 cipolle, 2 foglie d’alloro, 1 bicchiere di vino bianco, 1 tazza di brodo, 1 cucchiaio di capperi, due cucchiai di olive nere, un cucchiaino di paprika forte, 2 cucchiai d’olio.
Preparazione: aprire i peperoni, levare i semi e il bianco, tagliarli in strisce di 2 cm, tagliare le cipolle a fette un po’ spesse, farle soffriggere in padella, aggiungere i peperoni e rosolare, sfumare con il vino bianco, aggiungere il resto degli ingredienti e fare stufare a fuoco basso aggiungendo il brodo alla bisogna, regolare con poco sale ( ci sono già i capperi e le olive) e togliere le foglie di alloro.
Con questo caldo obbligatorio servirla fredda