Da anni per motivi professionali frequento fiere e congressi, con esiti gastronomici tragici: tristi panini imbottiti, piadine mollicce, tramezzini gelidi come vecchie  zitelle, compensati da scorribande notturne nei locali tipici. Quest’anno, avendo cambiato un po’ il mio ambito lavorativo, sono andato al Salone di Genova è ho avuto una lieta sorpresa: aree di ristoro all’ aperto (un po’ tipo Festa dell’Unità) spartane ma ampie e ben distribuite, servizio minimalista  ma rapido e cibo di buona qualità, prodotti tipici come la focaccia (fatta in loco), il fritto di mare e qualche esoterismo con la  paella e il kebab. I prezzi naturalmente sono un po’ da rapina, ma siamo in Liguria ed è il “genius loci”. E confortante sapere che in questo paese qualcuno lavora bene….