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UnknownQuando ero molto piccolo andare a Parigi era un viaggio, anzi il Viaggio, si andava per le nozze, raramente per lavoro o per festeggiare qualche cosa di importante, ricordo ancora una piccola Tour Eiffel riportata da mio padre da un viaggio, che allora noi fratelli reputavamo mitico…
Poi ci sono andato e riandato di persona e, soprattutto negli ultimi anni, grazie allo “studiò” di un amico in Bld Saint Dennis con vista sulle signorine dell’onorato mestiere, andare a Parigi è stato come andare ogni tanto in centro, a vedere cose belle e a ricrearsi un po’.
Questa strage ci ha colpito da vicino e duramente, lo so che è già successo molte volte lontano da qui, ma quando il colpo arriva vicino fa più male, è nella natura delle cose…
La prima reazione è il desiderio di reagire forte e subito, poi in noi, senzienti razionali, l’onda passa e arrivano le domande come?  ( dice Socrate che non è razionale rispondere a un’ingiustizia con un’altra ingiustizia) e soprattutto contro chi? ( un’idea l’avrei: quel gruppo di ricchissimi misogini con i baffi e gli occhiali scuri in mezzo alla sabbia). Invece da parte di qualcuno sembra che l’obiettivo sia già identificato: quei poveretti che scappano dalle stesse pallottole che già da qualche anno fischiano a casa loro.
Ma io ricordo:  i giorni del terrorismo, quando c’era un morto al giorno e vedevo le mitraglietta spianate davanti a casa, è stata dura lunga e difficile, ma alla fine la partita è stata vinta. Perché non esistono soluzioni semplici a problemi complessi….

La Tennica è venuta con il Paziente al pranzo della domenica e per cercare qualche cosa di confortante, nonostante la sua dieta, mi sono inventato questo finto purè da abbinare all’arrosto.
Puré di sedano rapa e carote
Ingredienti: 1 sedano rapa, 2 carote, 1 cucchiaio di burro chiarificato, 1 tazza di latte abbondante, noce moscata, sale, una bustina di Xanato (se non siete a dieta va bene anche un cucchiaio di maiezena)
Preparazione: spellare il sedano rapa e le carote e tagliarli a pezzettoni, farli cuocere in pentola a pressione per 8 minuti, scolarli dall’acqua schiacciandoli su un passino o un setaccio e metterli in una pentola con il burro sciolto, aggiungere lo xanato e frullare aggiungendo il latte fino ad ottenere un composto cremoso, regolare di sale e noce moscata e servire.

 

IMG_1180Ci sono piatti il cui ricordo arriva dall’infanzia, a volte sono piatti tradizionali della cucina di tutti i girorni o delle feste, a volte sono piatti che per qualche oscura ragione apparivano solo di tanto in tanto, eppure hanno lasciato un ricordo vivo nel tuo archivio mentale.
Per me uno di questi era la torta di patate, che capitava sporadicamente nella nostra tavola, ma che ha lasciato un ricordo indelebile come confort food.
L’altro giorno, avendo fatto una quantità sovrabbondante di puré, mi sono ricordato del piatto e ho fatto un tortino che l’Apprensiva ha molto aprezzato.

Tortino di patate
Ingredienti: purè di patate piuttosto sodo, cipolle, prosciutto cotto, fontina d’Aosta, parmigiano, pangrattato, burro
Preparazione: ungere l’interno di due coccetti da forno lasciando sul fondo una lente di burro, spolverare l’interno con un misto di pangrattato e parmigiano, mettere uno strato di puré, uno strato di prosciutto cotto, uno strato di purè, le cipolle tagliate a fettine e stufate, uno strato di puré, una foglia di fontina e così di seguito fino a terminare con pangrattato& parmigiano e burro. Mettere in forno a 180° per mezzora, scodellare e servire

 

Tornati dalle vacanze ci siamo riproposti (per l’ennesima volta) di metterci a dieta, lo faremo dopo Mantova (stare a dieta lì è impossibile), ma abbiamo cominciato da subito un percorso di avvicinamento.
Al mercato avevo comprato un po’ di cicorie, non quelle pugliesi che sembrano alberi, ma  quelle di qui: un po’ tristi e smilze come  modelle. Ieri mattina in ufficio mi ha colto l’idea di accoppiarle con un purè di fave per ricordarci le vacanze, l’operazione comportava qualche complicazione perché ero al lavoro e non avevo le fave, ma l’Apprensiva era a casa e sarebbe stata una sfida interessante.

Cicorie e purè di fave
Ingredienti: 3 etti di fave secche, 8 mazzetti di cicoria (cotte spariscono), un cucchiaino di bicarbonato, aglio, peperoncino,olio, sale
Preparazione:
I° Interludio Io senti avrei un’idea A. sospettosa cosa?! Io ipocrita  facciamo il purè di fave, dovresti solo comprarle e metterle a mollo A.  perplessa burp.. non ho voglia di uscire, non tocca a me fare queste cose Io ma vai solo un attimo all’Esselunga A. combattiva  non mi piace Caprotti è nazista con il personale Io per una volta! ……..A felice all’Esselunga non ci sono le fave Io prova  da Billa A. ci sono al mercato ma sono sfuse e bianche Io ok ….. Io le hai comprate? A. ok, ma non era compito mio, cosa devo farne? Io mettile a bagno  in abbondante acqua e sciogli un cucchiaino di bicarbonato A.ostruzionista quella cosa bianca dentro una scatola? Io spazientito sì con scritto bicarbonato!
II° Interludio dopo 5 ore Io senti dovresti fare ancora una cosetta A. bugliardo! mi avevi detto che dovevo solo metterle a mollo! Io d’accordo, ma si tratta solo di bollirle così quando arrivo faccio il purè A. non  è giusto… Prrrrr…il nonno …( classica esclamazione della Perla quando sta guardando un cartone e io voglio parlarle al telefono), ma io non so, non sono capace Io guarda che è semplice semplice, prendi una pentola grande … rumori vari di stoviglie… A quella con la ceramica dentro? Io non occorre, basta quella nera semplice A. Comunque non è giusto.. e adesso? Io la riempi di acqua calda per due terzi A.resistente passiva  non capisco … Io, calmo  un po’ più di metà A. e poi? Io la metti coperta sul fuoco medio A. riresistente qual è ? Io quello più grande sopra quello in cui ti fai il caffè A. e poi? Io quando bolle ci versi le fave, aspetti che torni il bollore abbassi il gas e ogni tanto togli la schiuma con la schiumarola A. non so se sono capace Io ce la puoi fare ……dopo un’ora Io viscido senti cara, c’è  ancora una cosetta A. mentitore! avevi detto che era tutto! Io devi solo scolare le fave e farle ribollire nell’acqua pulita A. prrrr… il nonno, non mi piace, non lo volglio fare Io dai ! un’ultimo sforzo
Finale: lavare le cicorie, rosolare in una pentola larga l’aglio, aggiungere le cicorie grondanti, farle stufare e condirle con sale e peperoncino. Scolare le fave, passarle con il passaverdura (non il mixer per poter eliminare le bucce) condire con sale e un filo d’olio.
PS deliziose! valevano la fatica …

Elenco delle cose fatte con la Perla di Labuam la prima sera e il secondo giorno:

Cose buone:

  • Sistemare un dolore: h 7, 30 P. Ho male alla pancia... ( con il tono definitivo di chi si trova davanti un fatto inspiegabile e insopportabile), Io vai a fare la cacca! ( assonnato e razionalista) P. dopo un quarto d’ ora ho fatto la pipì e non viene altro ( malato terminale) Io ma io ho il cuscino magico andiamo !(ottimista e propositivo). Prendo il cuscino di semi per la cervicale e lo osserviamo religiosamente mentre si scalda nel forno a microonde. La riaccompagno a letto, si arrotola come un koala sul cuscino e dorme fino alle 9,20
  • Lavare un bambino, un’ odore che non si dimentica, si fissa nel cervello come quello del neonato che si sveglia di notte e quello di Slam pastore tedesco/spinone quando lo lavavamo in casa
  • Fare la spesa alla Coop, imparando a usare il telecomando che risveglia la cassiera che è in noi
  • Visitare la mostra 2050 Il Pianeta ha bisogno di te, forse la Perla è un po’ troppo piccola e non riesce a seguire le scritte, ma si è divertita molto ai giochi educativi/interattivi. Mio commento: bella mostra, ma troppo zuccherosa, mancano i cattivi, gli autori non sanno che i bambini amano il dramma ? (se bene circoscritto e controllato)
  • Mangiare l’ Aligot
  • Parlarsi in rima baciata ( con qualche eccezione e molte discussioni)

Cose così cosi

  • Girare con la sedia della scrivania fino ad avere mal di mare
  • Cercare di fare conversazione: P. non ho niente da fare (depressa guardando speranzosa la TV) Io parliamo del più e del meno (salottiero e intransigente) P. Io odio la matematica! (definitivo)

Cose sconvenienti

  • Guardare la televisione prima di pranzo, mangiando patatine
  • Dover cedere a malincuore un pezzo della mia pizza perché la Perla dichiara “a posteriori” di non sopportare l’ origano e subire lo sguardo indignato dell’Apprensiva sul mio malincuore
  • Spregiare anticipatamente un piatto: P. il tuo risotto alla milanese è meno buono di quello della scuola Io ma non l’ hai ancora assaggiato !! P. lo so (granitica). O era preveggente, il risotto in effetti è riuscito leggermente salato o si sta impratichendo nell’arte femminile di ricevere omaggio senza dare soddisfazione.
  • Non giocare a “Carcasson” con la Tennica per un capriccio televisivo

Ho approfittato della presenza della Perla per sperimentare l’ Aligot, un super purè adatto anche ai gusti dei bambini, perché la Perla è un giudice definitivo: bianco o nero senza sfumature ( DNA di mamma sua), odio per le novità e sentenze inappellabili. Il piatto è piaciuto con qualche riserva ( c’è l’ aglio, io lo mangio solo con gli spinaci)

Aligot e wurstel

Ingredienti: 1 Kg di patate, gr 400 di toma fresca, 1 spicchio d’ aglio, gr 100 di burro, cl 15 di panna, sale e pepe, un wurstel ( possibilmente grosso e bianco) a persona

Preparazione: cuocere a vapore le patate, schiacciarle in una pentola antiaderente a bordo alto su cui avrete fatto sciogliere il burro, aggiungere le panna, l’aglio schiacciato, mescolare vigorosamente regolando di sale e pepe; aggiungere la toma tagliata a striscioline e mescolare con forza in un solo senso e dall’alto in basso fino a che diventa una crema densa ed elastica, servire immediatamente coprendo un wurstel precedentemente arrostito.

Osservazioni: se avete una pentola di rame è il suo momento, fate attenzione a servirlo appena il formaggio avrà raggiunto la fusione altrimenti si guasta, si tratta di un piatto definitivo dopo di lui solo “clementine” e un caffè.

 

Chi sono

Zenone (non il filosofo, ma quello dell’ Opera al Nero) 63 anni, lavora in editoria, una grande passione per la cucina, una compagna l’ “Apprensiva” due figlie la “Tennica” e l’ “Artista” una nipote “ La Perla di Labuan, una ex moglie poco ex l' Irriducibile e un procedimento penale in corso per una vicenda medico-farmaceutica. Io mi dichiaro innocente (come tutti, anche quelli nel braccio della morte) ma posso invocare la testimonianza di quelli che mi conoscono : non sono mai passato con 11 pacchetti nella cassa da 10. Il 25 ottobre sono stato sollevato dagli "arrosti" ma Woodstock resta in gabbia fino a che la faccenda non sarà conclusa......03-02-12 ASSOLTO PERCHE' IL FATTO NON SUSSISTE 11-09-12 si aggiunge al gruppo il Paziente friulano, marito che, pur essendo italiano e ivi residente, la Tennica ha trovato in Patagonia. Nella compagnia è sempre più presente SuperMax, nipote diciottenne dell'Apprensiva, tanto entusiasta della vita quanto disinteressato alla scuola.

Scrivimi

zenone@arrostidomiciliari.it

Controllo delle é / è, ortografico a posteriori a cura della Tennica

Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Cucina Semplicemente in collaborazione con Farina Antiqua macinata a pietra

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